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Il libro nasce da una serie di incontri tenuti in varie località dell'Appennino maceratese dopo il terremoto che tra il 2016 e il 2017 ha colpito l'Italia centrale, con la consapevolezza che soltanto dalla riscoperta della storia di questi territori interni e montani possano arrivare validi riferimenti per percorsi di rinascita funzionali a tante piccole comunità lacerate al loro interno. Esso propone una riflessione sull'evoluzione della dorsale appenninica svincolata da ipotesi consolidate spingendosi fino al basso medioevo, quando si definiscono le basi di questa società, nei termini di una vera e propria civiltà in grado di orientare anche i processi economici dell'età moderna. Fino ai primi concreti fenomeni di spopolamento, che si attivano intorno alla metà del Novecento, l'Appennino mantiene una sua centralità negli equilibri territoriali della penisola italiana grazie alla pluriattività, alla mobilità, alle capacità di adattamento e all'inventiva delle sue popolazioni. Insieme all'integrazione e all'accoglienza sono questi i termini intorno ai quali si può costruire il futuro delle aree interne dell'Italia centrale.